di GIOVANNI COLUCCI
Financial Controller all’interno di diverse imprese manifatturiere (PMI) industriali e commerciali (gestione finanziaria e di controllo di gestione) è un professionista che abbiamo il piacere di annoverare nel corpo docente di Lettera i.
Lo abbiamo intervistato, incuriositi da un software di gestione della tesoreria (Fluxus) che prendiamo come spunto di riflessione per accompagnare il percorso formativo di imprenditori o aspiranti tali.
Perché la scelta di dedicare tanta ricerca nella gestione della tesoreria? Quale esigenza vuole soddisfare?
La scelta fatta non è stata improntata sulla necessità di ricerca sul tema. La gestione della tesoreria esiste da sempre, ma è stata sempre appannaggio delle sole aziende di medio grandi dimensioni, strutturate con risorse appropriate e dedicate al Treasury. L’esigenza, infatti, l’ho riscontrata in realtà dimensionalmente minori ed in un contesto specifico: quello della crisi (finanziaria prima ed economica poi), cosiddetta, del 2008.
L’esigenza da soddisfare con Fluxus Software è quella di fornire uno strumento che, inserendo dati previsionali di entrate ed uscite di liquidità, consenta di verificare immediatamente le conseguenze future, in termini di sostenibilità, delle scelte che hanno generato quei dati previsionali: in altre parole, una semplice analisi del tipo “what if” di indubbio aiuto per i “decision makers”.
Quali esperienze ha vissuto con i clienti, tali da pensare di creare un software che possa aiutare aziende e professionisti nella comprensione dell’importanza della gestione della tesoreria?
Come dicevo, la crisi economica ha messo a nudo la fragilità delle PMI sul tema della governance finanziaria. Nei tempi precedenti la crisi, la leva finanziaria nelle imprese italiane è sempre stata utilizzata con intensità molto elevate: i patrimoni contenuti, la disponibilità di credito bancario ed una marginalità operativa capiente del costo del servizio bancario hanno rappresentato da sempre la radiografia di moltissime (non tutte, per fortuna) PMI.
L’avvento della crisi del sistema bancario ha determinato l’irrigidimento dei controlli e l’introduzione di più selettivi criteri per l’assunzione di rischi: in altre parole, le imprese meno garantiste verso il sistema bancario si sono viste chiudere i rubinetti della liquidità, più o meno dalla sera alla mattina. Questa condizione ha letteralmente annientato chi non aveva strumenti alternativi. Le aziende, e con esse i loro consulenti, hanno quindi compreso che avere un reddito positivo non era affatto sufficiente per sopravvivere se non si aveva anche la risorsa finanziaria sufficiente per sostenere i cicli di produzione e commerciali.
Cos’è la gestione della tesoreria e perché è tanto importante?
La gestione della tesoreria consiste, sinteticamente, nell’insieme di attività utili a garantire all’impresa risorse finanziarie sufficienti (ed efficaci, in termini di onerosità) al raggiungimento dei propri obiettivi strategici. In un certo senso, rappresenta anche l’arbitro della sostenibilità dei budget: un management attento non può prescindere dalla disponibilità di risorse finanziarie prima di avventurarsi in qualsivoglia iniziativa, ordinaria o straordinaria, d’impresa.
Gli imprenditori comprendono l’importanza di questo strumento?
Non ritengo che vi siano imprenditori che non comprendono l’importanza della tesoreria. Anzi, gli imprenditori ne hanno sempre compreso l’importanza, ma le hanno assegnato gradi di valore legati alle varie congiunture economiche. Come dicevo, in tempi di comoda disponibilità da parte del sistema bancario, la tesoreria non ha mai rappresentato un vero e proprio asset da gestire. Nei tempi di crisi, essa è divenuta improvvisamente di vitale importanza.
Come tutti i fenomeni aziendali, la creazione della cultura all’utilizzo della tesoreria è un processo di non breve momento in un’azienda che ne è sprovvista, ma purtroppo non sempre gli accadimenti esterni si manifestano con le medesime cadenze con cui si possono comporre le problematiche aziendali. Fluxus, pertanto, non è una panacea, ma uno strumento immediato che, in maniera anche semplice, consente all’utente di ottenere risultati immediati e chiari e di effettuare le virate più opportune. E lasciandogli, inoltre, tutto il tempo di crescere, studiando.
Grazie, Giovanni.